Abbiamo aggiunto una nuova attività a quelle per noi ormai tradizionali, accettando con piacere la richiesta di collaborazione da parte di “Paul O’Gorman Lifeline”, associazione inglese che si occupa di far curare bambini ucraini e kirghisi ammalati di tumore.

Si tratta di bambini e ragazzi colpiti da leucemia per i quali l’unica speranza è il trapianto di midollo, o ammalati di tumori ossei curabili solo con particolari terapie. Nei loro Paesi, purtroppo, non esistono possibilità di cura. Né l’Ucraina, né il Kirghizistan, infatti, possono accedere alla banca mondiale dei donatori di midollo, e il trapianto e le cure che precedono e che seguono il trapianto sono molto costosi.

“Lifeline UK” è per quei bambini la “corda di salvataggio” – è questo il significato del termine inglese -. Nata nel 1996 dalla  sensibilità e dalla generosità di un filantropo, l’associazione è stata ed è per molti bambini la corda di salvezza, la speranza di poter guarire. E finora qualche centinaio di bambini ha avuto l’aiuto di “Lifeline”, un aiuto economico assai consistente – solo un trapianto di midollo costa in media 120.000 euro – ed organizzativo, per i necessari contatti con gli ospedali, per la ricerca dell’alloggio per un periodo di almeno 8 mesi per il bambino e il genitore che lo accompagna, ecc. Per i bambini ucraini, per fortuna, da alcuni anni intervengono il Ministero della salute del loro Paese e l’associazione umanitaria ucraina “Tabletochki”. Il Kirghizistan, che è un Paese poverissimo, non può, invece, contribuire alle spese per le cure, anche se molti sono i suoi bambini malati di un raro tipo di tumore osseo.

“Lifeline UK” fa arrivare ogni anno in Italia alcuni bambini, perché vengano curati in ospedali attrezzati per le cure e i trapianti e disponibili ad accettare i piccoli pazienti – Padova, Verona, Torino, Genova, Pavia, Bologna, Pisa –. Ed è per avere un supporto dal punto di vista amministrativo-burocratico che “Lifeline” si è rivolta a noi.

A parte questo compito, che abbiamo accettato con decisione unanime, ci piacerebbe, se ne saremo capaci,  aggiungerne un altro che rientra nella tradizione della nostra associazione. Nella misura in cui sarà possibile per le condizioni di salute dei bambini, vorremmo cercare con le nostre famiglie di stare loro vicini per rendere meno pesante il periodo che attraversano, lontani dalla propria casa, dai propri amici, dai propri compagni di scuola. Cercheremo di proporre, almeno ai bambini curati a Padova e a Verona, le due città a noi più vicine, qualche attività interessante e divertente. E probabilmente non saremo da soli in questo tentativo, visto che si sono già dette disposte ad essere coinvolte le associazioni con le quali più volte abbiamo collaborato, “ABC” del Padovano e “Amici dei bambini” del Veronese.

Tutti assieme speriamo di dare il nostro piccolo aiuto anche a questi altri nuovi “nostri” bambini!